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Foto sopra: Galileo dipinto da Justus Sustermans, particolare. L'opera è visibile a Pisa all'interno della mostra "Il cannocchiale e il pennello. Nuova scienza e nuova arte nell'età di Galileo"
LUGLIO 2009
Arte e Mostre
VIAREGGIO


11 luglio - 2 agosto 2009
20 Mostre in Villa
La mostra, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Viareggio ed organizzata dall'Associazione Culturale Caleidoscopio, rimarrà aperta fino al 2 agosto con il seguente orario: dalle ore 18,00 alle ore 23,00. Chiuso il lunedì.
Info: 0584 383802 - 0584 961076
oppure:
Paola Pitanti, Settore Cultura e Musei Comune di Viareggio
Tel. + 39 0584 966341 Fax 0584 966333
ppitanti@comune.viareggio.lu.it
Villa Borbone, Viale dei Tigli, Viareggio - Torre del Lago


FIRENZE
FIRENZE
DISEGNI DAL LOUVRE

Il Rinascimento italiano nella collezione Rothschild
A cura di Catherine Loisel e Pascal Torres Guardiola
La Fondazione Casa Buonarroti ospita dal 27 maggio al 14 settembre 2009 una straordinaria mostra di disegni provenienti dalla collezione Rothschild del Musée du Louvre.
La mostra, composta da oltre novanta fogli, in gran parte inediti e mai esposti negli ultimi cinquanta anni, è introdotta da disegni di particolare incanto, il cosiddetto “Album gothique”.
Seguono nove "nielli" d’autore; infine, il cuore della mostra è costituito da una cospicua sequenza di veri e propri capolavori di artisti come Pisanello, Jacopo Salimbeni, Leonardo, Raffaello, Fra Bartolomeo, Benozzo Gozzoli, Maso Finiguerra, Nicolò dell’Abate, Perin del Vaga, Battista Franco, il Cavalier d’Arpino, e di altri protagonisti dell’arte italiana tra Quattro e Cinquecento.
Dove
Firenze, Casa BuonarrotiVia Ghibellina, 70
Telefono
055.241752 - Fax 055.241698
E -mail
fond@casabuonarroti.it
27 maggio – 14 settembre 2009
PONTASSIEVE (FI)
Antonio Ligabue è a Pontassieve
Le opere di Antonio Ligabue in mostra a Pontassieve in provincia di Firenze. Dopo la retrospettiva dedicata a Renato Guttuso, il capoluogo della Valdisieve ospita un’altra importante esposizione dedicata ad un grande artista del novecento, che ha saputo trasformare e raccontare la vita quotidiana con grande umanità, alternando la ferocia della natura, l’inquietudine e la sofferenza con la serenità agreste.
La mostra si svolge nella Sala delle Colonne, lo spazio espositivo che nata lo scorso anno nel centro storico di Pontassieve, e ha preso il via il 14 dicembre e si protrarrà fino al 7 giugno. Si potranno ammirare ben 49 opere: 27 dipinti, 14 sculture ed 8 disegni.
Biografia:
Ligabue nasce a Zurigo, in Svizzera, nel 1899 da madre italiana. Nel 1918, l’artista viene espulso dalla Svizzera e mandato a Gualtieri, comune di origine del padre. E’ proprio in questo periodo della sua vita che Ligabue inizia a dipingere ed a vivere, errante, per le campagne emiliane e con le notevoli difficoltà dovute al fatto di parlare soltanto il tedesco. Molti artisti e benefattori lo ospitarono nelle loro case ma Ligabue non si fermò mai a lungo da loro, ci sono anche stati lunghi periodi passati nelle cliniche psichiatriche. La sua fama dagli anni ’40 in poi si è ingrandita sempre di più fino a che nel 1961 riuscì anche a realizzare la prima grande mostra a Roma e di seguito in altre città. La morte dell’artista è avvenuta nel 1965, ma la sua fama resiste tutt’ora.
Orari:
9.30 - 12.30 e 15.00 - 19.00;
venerdì 15.00-19.00;
chiuso il lunedì tutto il giorno e il venerdì mattina;
Ingresso:
Intero: euro 5,00
Ridotto: euro 3,50
Informazioni:
Tel. 055-8360346-255
fax 055-8360265
cultura@comune.pontassieve.fi.it
www.comune.pontassieve.fi.it
Sala delle Colonne Palazzo Sansoni Trombetta - Pontassieve
14 dicembre – 7 giugno
PISA

PISA
Il cannocchiale e il pennello
Nuova scienza e nuova arte nell'età di Galileo


Le rinnovate sale della storica residenza sul Lungarno ospitano l’esposizione che, attraverso 150 opere, tra quadri, sculture, disegni, incisioni, libri e oggetti, indaga i rapporti tra il grande studioso e i maggiori artisti del suo tempo.
La città toscana rende così omaggio al suo illustre cittadino, in occasione del IV centenario delle prime rilevazioni astronomiche, anche con una serie di iniziative collaterali.

Pisa rende omaggio a Galileo Galilei, uno dei suoi più famosi cittadini, in occasione del IV centenario delle prime osservazioni astronomiche. Dal 9 maggio al 19 luglio 2009 presso Blu Palazzo d'arte e cultura si tiene la mostra dal titolo “Il cannocchiale e il pennello. Nuova scienza e nuova arte nell’età di Galileo”. La mostra rientra nelle iniziative Galileo a Pisa organizzate nell'ambito delle celebrazioni dell'Anno Galileiano.
Curata da Lucia Tomasi Tongiorgi e Alessandro Tosi, promossa dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni Galileiane, dalla Regione Toscana, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, dal Comune di Pisa, dalla Provincia di Pisa e dall’Università di Pisa, l’esposizione ripercorre, attraverso 150 opere, tra quadri, sculture, disegni, incisioni, libri e oggetti, l’intero percorso umano e intellettuale del grande scienziato, indagando i rapporti e le influenze tra Galileo e i maggiori artisti del tempo, evidenziando la fitta trama di relazioni con cui le scienze e le arti si trovarono a rispondere alla “rivoluzione” galileiana.
Grazie a prestiti provenienti da prestigiose istituzioni culturali nazionali e internazionali, tra le quali la Wellcome Library di Londra, il National Maritime Museum di Greenwich, il Detroit Institute of Arts, The Blanton Museum of Art, l’Istituto Nazionale per la Grafica e la Galleria Spada di Roma, la Galleria degli Uffizi, la Galleria Palatina, il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, il Museo del Bargello, l’Accademia di Belle Arti e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, il Museo della Natura morta di Poggio a Caiano, la Biblioteca Universitaria dell’Archiginnasio di Bologna, l’Opera Primaziale, la Biblioteca Universitaria e il Museo di San Matteo di Pisa, e numerose collezioni private, è possibile ammirare opere di alcuni dei grandi maestri dell’arte del XVII secolo, da Cigoli a Ribera, da Arcimboldo a Jacopo Ligozzi, da Caravaggio a Artemisia Gentileschi, da Frans Francken a Filippo Napoletano, da Pietro Paolini a Guercino.
Il percorso espositivo, organizzato in sezioni, prende avvio con gli anni della formazione di Galileo tra Pisa e Padova, focalizzando l’attenzione sui maestri del genio pisano, le sue letture, le sue prime opere e le prime esperienze.
Viene quindi presentato un nucleo di opere che analizzano i rapporti tra la cultura scientifica e la cultura artistica nelle principali realtà italiane. Dalla Bologna di Ulisse Aldrovandi, alla Firenze dei Medici e alla Roma del cardinal Del Monte, saranno evidenziati i principali episodi figurativi in stretta connessione con gli ambienti scientifici in cui si muoveva Galileo.
Partendo da un celebre passo dedicato all’Ariosto, la sezione “Ometti curiosi” illustra l’evoluzione, anche in termini galileiani, del collezionismo enciclopedico e della tradizione delle Wunderkammern nell’Europa della prima metà del XVII secolo, con significativi riscontri anche in ambito del collezionismo artistico e dei percorsi del gusto.
Dipinti e disegni certificheranno i rapporti tra lo scienziato pisano e Ludovico Cardi detto il Cigoli, l’artista che rappresenta una delle voci più autorevoli della rinnovata pittura fiorentina del tempo, così come l’impatto del Sidereus Nuncius e delle prime scoperte astronomiche galileiane sulla cultura figurativa del primo ‘600 a Firenze, Roma e in tutta Europa.
L’esposizione documenta pertanto l’affermarsi di una vera e propria “bottega” galileiana, ovvero di una generazione di artisti in grado di far proprie le conquiste dello scienziato, mostrandone le tangenze con le ricerche e le sperimentazioni dei maggiori interpreti dell’arte del tempo, tra cui la celebre pittrice Artemisia Gentileschi.
La sezione finale, “Nuove scienze, nuove arti”, è dedicata alla ricezione dell’eredità di Galileo in direzione di un nuovo rapporto tra le arti e le scienze, testimoniato dal rinnovamento e dall’evoluzione di un linguaggio figurativo in cui è possibile riscontrare, anche in termini simbolici e allegorici, l’insegnamento dello scienziato pisano.

La mostra
Allestita nelle sale del Palazzo Blu, destinate in futuro ad accogliere esposizioni temporanee, la mostra sarà divisa in sezioni che ripercorrono, in successione tematica e cronologica, gli stretti rapporti tra la nuova scienza galileiana e le arti figurative, tra il cannocchiale e il pennello.
La prima sezione, aperta dall’Atto di Battesimo di Galileo nel 1564, raccoglie testimonianze della sua formazione tra Pisa, Firenze e Padova. A dipinti di grande importanza, come i ritratti dei maestri Cesalpino, Mercuriale e Mazzoni, il Ritratto di Galileo attribuito a Domenico Tintoretto (proveniente dal National Maritime Museum di Greenwich), o il Bibliotecario dell’Arcimboldo di Skokloster (Svezia), si uniscono libri e preziosi manoscritti, strumenti scientifici e musicali, inediti autografi. Di particolare suggestione gli oggetti (la lampada del Duomo e le sfere lasciate cadere dalla Torre) che tradizionalmente sono associate alla prime esperienze e osservazioni del giovane scienziato a Pisa.
La seconda sezione documenta le molteplici connessioni fra le arti e le scienze tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII, ovvero in un “autunno della Maniera” in cui si intrecciano le splendide tempere naturalistiche di Jacopo Ligozzi (conservate al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) e il nuovo dettato della pittura di Caravaggio, presente in mostra con l’Incoronazione di spine.
La terza sezione sarà dedicata alla cultura degli “ometti curiosi” che per Galileo non poteva corrispondere a una moderna visione della scienza, ovvero alle Wunderkammern, le camere di meraviglie che raccoglievano, in un misto di passione scientifica e curiosità, gli oggetti più esotici e stravaganti. Aperta da un dipinto di Frans Francken II e da coeve testimonianze grafiche e pittoriche, vi si possono ammirare alcuni reperti provenienti dall’antica “galleria” del Giardino dei Semplici pisano, dal corno di narvalo, alla pelle di coccodrillo, al nautilus decorato, al celebre teschio con il rametto di corallo.
La quarta sezione è interamente dedicata al grande pittore Ludovico Cardi, detto il Cigoli, amico di Galileo e protagonista dell’unione fra la cultura scientifica e il mondo delle arti figurative, in grado di interpretarne le straordinarie scoperte e osservazioni astronomiche. Notevole in tal senso è lo Scorticato, scultura di sorprendente definizione anatomica proveniente dal Museo del Bargello, come pure disegni e dipinti (dal San Girolamo al Giaele e Sisara) che rimangono esempi tra i più alti della pittura “riformata” toscana.
Attraversata la corte coperta si sale al piano superiore dove la quinta sezione tocca il tema nodale dell’impatto del Sidereus Nuncius sulla cultura del tempo, attraverso capolavori come La fuga in Egitto di Adam Elsheimer e le invenzioni grafiche di Jacques Callot. E nella sezione successiva, la sesta, saranno esposte le tele dei maggiori artisti influenzati dal pensiero e dalle opere di Galileo, da Artemisia Gentileschi a Francesco Furini, da Orazio Gentileschi fino al grande artista spagnolo Jusepe de Ribera, detto Lo Spagnoletto, con un dipinto emblematico come l’Allegoria della Vista proveniente da Città del Messico, prima raffigurazione pittorica del cannocchiale.
Nel lungo corridoio sono inoltre ordinati i dipinti di Filippo Napoletano, Baccio del Bianco, Jacopo da Empoli o Giovanna Garzoni, che documentano lo sviluppo del genere della natura morta come riflesso di una cultura profondamente galileiana.
Da qui, ridiscesi al piano terreno, la mostra si conclude con la settima sezione, Nuove scienze e Nuove arti; mentre una sala ricostruisce la piccola “quadreria” che Galileo custodiva ad Arcetri nella stanza dove morì nel 1642, si prosegue con opere di Furini, Pietro Paolini, Ribera, Guercino, Niccolò Tornioli, per arrivare al ritratto più celebre di Galileo, quello dipinto da Justus Sustermans e già conservato nella Tribuna degli Uffizi, senza dubbio, l’immagine più suggestiva della scienza moderna.
Dove
Pisa, Palazzo Blu - Lungarno Gambacorti 9
Durata
9 maggio – 19 luglio 2009
Orari
da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) lunedì chiuso
Biglietti
intero euro 7,00, ridotto e gruppi euro 5,00
Informazioni e prenotazioni gruppi
Impegno e Futuro
tel. 05028515 – fax 050503532
info@impegnoefuturo.it
Per informazioni
tel. 050 500197
www.galileoapisa.org

Pisa, dal 9 maggio al 19 luglio


PISA
MONTECATINI TERME (PT)
Il nuovo dopo la macchia
Origini e affermazioni del Naturalismo toscano
     
Dal 16 luglio 2009 al 18 gennaio 2010, le storiche sale del Polo Espositivo Terme Tamerici di Montecatini Terme ospiteranno la mostra IL NUOVO DOPO LA MACCHIA. Origini e affermazione del Naturalismo toscano.
L’esposizione, curata da Tiziano Panconi, fra i massimi esperti della pittura italiana dell’800 e dei pittori macchaioli, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promossa dal Comune di Montecatini Terme, dalle Terme di Montecatini, dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato di Pistoia, dalla Regione Toscana, presenterà 80 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, di artisti quali Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Cristiano Banti, e altri che, a partire dalla metà degli anni Cinquanta fino all’ultimo decennio del secolo XIX, presero parte al processo di riforma intellettuale e artistica dell’epoca, dando luogo a una vera rivoluzione estetica.
L’iniziativa si propone di rappresentare quanto avvenne in ambito artistico, in Toscana, dopo la ‘macchia’ che ruppe gli schemi compositivi preconcetti e immobilisti dell’Accademia, operando una rigenerazione nel modo di fare e di intendere l’arte, portando un contributo stilistico e filosofico attraverso il quale l’artista assumeva coscienza del suo ruolo nella società.
Il progetto scientifico si prefigge quindi di addurre un nuovo contributo alla conoscenza della pittura toscana (nazionale e internazionale) del XIX secolo esibendo i tratti, non del tutto conosciuti, di una sensibilità espressiva di assoluto valore, distinta e fortemente caratterizzata.
Il progressivo degradare di una espressività che si misurava sulle formule cognitive dettate dai canoni classici, la ripresa delle maggiori opere del passato e il lento studio sugli antichi, costituirono alcune tappe fondamentali della formazione dei giovani artisti che, in numero sempre crescente, uscirono dal buio degli studi per applicarsi alla rappresentazione del paesaggio, avvalendosi di un inedito procedimento didattico, rivolto - fenomeno assolutamente innovativo - all’analisi del repertorio naturalistico, della luce solare e dell’ambiente della civiltà contemporanea.
Sviluppando una ricerca estetico-artistica che, sorta nel solco delle prime sperimentazioni macchiaiole, fu destinata a acquisire una propria peculiare autonomia, sul finire degli anni Sessanta del XIX secolo, questi stessi artisti intrapresero strade diverse ma fra loro consapevolmente unite da un comune denominatore: la ripresa diretta dei temi naturalistici.
Inaugurando una nuova stagione creativa, questi maestri avviarono un’opera di modificazione dei principi e dei riferimenti culturali autoctoni che avevano animato la ben nota riforma macchiaiola.
Nella ricerca, non più esasperata né dai violenti contrasti luminosi né dalle abbreviazioni formali neo-quattrocentesche della prima ora, i pittori toscani si mostrarono unitamente aperti alle innovazioni prodotte in ambito europeo dal Réalisme e, in parte, incoraggiati dal critico e mecenate Diego Martelli, anche dal contemporaneo Impressionismo, formando una vera e propria scuola di pensiero che forgiarono una cifra stilistica del tutto originale e immediatamente riconoscibile, fondata sulla tenuta dell’impianto disegnativo e sulla puntuale ripresa dal vero dell’impaginato luministico del soggetto, solitamente a sfondo sociale, attinente alla contemporaneità e alla vita in campagna.
orari:  
dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 20.00. Chiuso lunedì e il 25 dicembre.
La biglietteria chiude un’ora prima
ingresso:
intero: euro 10,00;
ridotto: euro 8,00; 
prevendita:
è possibile prenotare i biglietti contattando direttamente la segreteria delle Terme al 0572.778401
S
ito internet:
http://www.macchiaioli-montecatini.com
Montecatini Terme (PT
Dal 16 luglio 2009 al 18 gennaio 2010
 

 


 

 

Vincenzo Cabianca, I segreti del chiostro, 1861

Sopra: Vincenzo Cabianca, I segreti del chiostro, 1861

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
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