Gli storici ricordano le controversie tra gli Zeraschi e gli abitanti di Torpiana di Zignago, villaggio in Val di Vara appartenente ai genovesi, iniziate nel 1502 e protrattesi per moltissimi anni. Ancora nel 1574 la questione determinò addirittura un conflitto armato tra i Rossanesi e gli uomini di Zignago. Per sanare la vicenda il governatore di Pontremoli e la repubblica genovese concordarono la sospensione delle ostilità e gli accordi furono definiti da un atto notarile rogato da Giovanni Rolando Villani. Un altro contenzioso davvero storico fu quello sorto a partire dal 1526 tra Rossano e Suvero per l'utilizzo del Bosco di Gambatacca. Una questione che durò secoli, caratterizzata da scontri armati e da accordi momentanei come quello del 1645 che stabiliva una mediazione: Suvero avrebbe utilizzato un terzo del bosco e Rossano la parte rimanente. La controversia proseguì ancora per diverse "tappe": nel 1695, quando furono addiritttura cambiati i confini, lasciando ai Suveresi solo una piccola parte del bosco di Gambatacca e poi ancora nel 1720 con la chiusura dei passi della Val di Vara e nel 1783 quando il marchese Giuseppe Malaspina di Villafranca, feudatario di Suvero, concordò con Pontremoli confini definitivi. Ma i contenziosi tra privati continueranno sino ai nostri giorni nelle aule di giustizia.